EMORROIDI E PROLASSO

Le emorroidi sono una delle patologie più frequenti sin dall’antichità. Le emorroidi sono cusicinetti vascolari, normalmente presenti nella parte terminale del retto e nell'ano in tutte le persone.

La loro funzione è quella di partecipare alla discriminazione delle feci e al meccanismo della continenza. Si distinguono emorroidi  interne, situate nella parte del canale anale rivestita  dalla mucosa insensibile, ed esterne.

Spesso dopo un’infiammazione (flogosi) emorroidaria residuano all’esterno delle piccole appendici cutanee chiamate marische che vengono scambiate per emorroidi esterne. 

La malattia emorroidaria è sostenuta da una dilatazione varicosa della rete venosa sottomucosa del canale anale, a genesi multifattoriale (familiarità, obesità, postura, stress, stipsi, gravidanza ...).

Per comodità la malattia emorroidaria è ancora inquadrata secondo la Classificazione di Goligher 
1° grado: Emorroidi contenute nel canale anale
2° grado: Le emorroidi fuoriescono alla spinta per rientrare subito dopo la defecazione. 
3° grado: Le emorroidi fuoriescono alla spinta e la loro riduzione è possibile solo manualmente. 
4° grado: Il prolasso emorroidario non si riduce neppure manualmente.

Un’altra visione rispetto a quella classica anglosassone è stata fornita dalle recenti teorie sul prolasso mucoso rettale. Secondo la teoria unitaria del prolasso le emorroidi sono un epifenomeno di un prolasso mucoso che trascina con se il tessuto emorroidario. Secondo questa teoria i gradi sono

1.   Prolasso mucoso interno o occulto
2.   Prolasso mucoso con invaginazione nel canale anale
3.   Prolasso completo con fuoriuscita esterna dei pacchetti emorroidari
4.   Prolasso completo con invaginazione retto-rettale, retto-anale e/o rettocele 

I sintomi della malattia rmorroidaria possono essere quindi divisi in due gruppi

1. Sintomi vascolari:  sanguinamento, irritazione\prurito dolore acuto (“crisi da trombosi emorroidaria”)

2. Sintomi da prolasso: Sensazione di peso, incontinenza (ano umido, soiling), ostruita defecazione (Spinta eccessiva per evacuare, incompleta evacuazione, digitazione, clisteri…), procidenza, dermatiti

La diagnosi, necessaria per escludere altre patologie, si basa sulla visita proctologica e sull'anoscopia.

Nei casi di sanguinamento dopo i 50 anni a mio avviso è sempre indicata la Colonscopia , la Defecografia (colpocistodefecografia con studio ileale) o DefecoRMN, l' Ecografia TransRettale, la Manometria anorettale,

Terapie

La terapia delle emorroidi consta di varie terapie mediche e di molteplici interventi chirugici. Ogni paziente è diverso e merita di un diverso trattamento, la chirurgia deve essere “tailored”. Diffidate sempre di chi esegue un solo intervento per tutti i pazienti e soprattutto di chi consiglia l’intervento in prima battuta 

La terapia medica (flebotonici, cortisonici...) trova indicazione nel trattamento di complicanze acute. Deve essere accuratmente coadiuvata da uno staile di vita e da una dieta sana e da alcune nome igieniche. E' da sottolineare che, contrariamente a quanto genericamente ritenuto, non è il freddo guarisce lamalattia emorroidaria nella fase acuta, bensì l’utilizzo di acqua calda, inibendo l’ipertono sfinteriale. 

La scleroterapia (e parzialmente la legatura elastica) trova indicazione nelle Emorroidi di I-II-III grado o nei casi più avanzati ma con impossibilità a sottoporre il paziente a trattamento chirurgico, nelle emorroidi Residue\Recidive postoperatorie


Il Trattamento Chirurgico prevede diverse tecniche

Prolassectomia sec. Longo: consiste in un lifting dei cuscinetti emorroidari mediante una resezione cilindrica di tesuto rettale che riposiziona in alto le emorroidi. Intervento innovativo e risolutivo, soprattutto riservato ai casi dove sono preponderanti i sintomi del prolasso. Ottimo controllo del dolore postoperatorio. Le complicanze sono non frequenti e consistono principalmente nella urgency (incapacità di irmandare l’atto defecatorio quando presente lo stimolo; tale ocmplicanza si risolve spontaneamnete in 3-6 mesi, solo raramente perdura più  lungo), sanguinamento postoperatrio, lesioni sfinteriali e della parete rettale (rarissime).

Emorroidoplastica laser assitita: intervento poco invasivo ed efficace, diffuso molto nel mondo teutonico. Consiste nella sclerosi laser intravasale (a differenza delle altre tecniche laser dove si tenta di fotocoagulare attraverso la parete del retto) con eventuale sospensione del prolasso a monte. (Vedi l’approfodimento nella sezione chirurgia laser)

Emorroidectomia sec. Milligan Morgan: è l’intervento più tradizionale fra le varie opzioni, consiste nella escissione dei gozzi emorroidari. Sicuramente efficace nelle emorroidi di 4 grado a cui sono associati sintomi vascolari, è anche l’intervento gravato dal più alto dolore postoperatorio. L’utilizzo di device alternativi (radiofrequenza, ecc) al posto del bisturi non ha mostrato particolare riduzione del dolore

Mucoemorroidopessi o THD: utile nei casi minimi di prolassi o in pazienti giovani in particolare di sesso femminile. Da utilizzare in casi selezionati, consiste nella sospensione del prolasso con catenelle di punti intrarettali (mucoemorroidopessi) e con eventuale legatura delle arterie per via dopplerguidata (THD). La legatura non ne aumenta l’efficacia.