La ragade anale è una soluzione di continuo del canale anale medio distale, ove la presenza di abbondanti terminazioni nervose rende il disturbo particolarmente irritante e doloroso.
Il dolore descritto tipicamente come urente o come punture di spilli presente durante e dopo la defecazione, soprattutto quando vengono espulse feci dure .
Principali fattori predisponenti:
Stipsi: oltre alla consistenza delle feci bisogna infatti prendere in considerazione altri fattori, come l'abuso di lassativi o il ricorso a manovre digitali per favorire l'evacuazione;Diarrea: il pH alcalino alle feci diarroiche risulta particolarmente lesivo per la mucosa anale
Traumi anali
Ancora dibattuto è il ruolo dell’ipertono sfinteriale (contrazione degli sfinteri) in particolare se sia una causa o un effetto della ragade. Tale condizione contratturale è comunque responsabile della cronicizzazione del disturbo, perché, oltre a impedire la normale e fisiologica dilatazione dell'ano, ne ostacola l'afflusso di sangue e con esso la possibilità di guarigione spontanea. Per questo il circolo vizioso "dolore-contrazione-più dolore-più contrazione" deve essere interotto.
La sintomatologia delle ragadi anali è caratterizzata da un dolore associato alla defecazione particolarmente intenso, tanto da spingere il paziente a temere il solo pensiero dell'evacuazione e a ritardarla il più possibile.
Il dolore associato alla defecazione riconosce tre momenti caratteristici:
- al passaggio delle feci si fa particolarmente acuto
- poi si attenua per qualche minuto
- infine ricompare, con diversi gradi di intensità, nelle successive tre o quattro ore
Ispettivamente la connotazione anatomica fondamentale delle ragadi è il decorso longitudinale che compare, nella maggioranza dei casi, in sede posteriore (verso il coccige), raramente superiore.
Mano a mano che la malattia cronicizza i bordi della lesione si fanno più irregolari ed evidenti.
Altro segno della ragade può essere il riscontro di tracce di sangue rosso vivo nella carta igienica
L'approccio alla patologia prevede terapie conseguenti:
- Integrazione di fibre e/o blandi lassativi, introduzione di abbondanti quantità d'acqua, bidet e semicupi tiepidi con saponi dedicati
- Creme topiche di seconda generazione per tenere sotto controllo il dolore e favorire l'allentamento dello sfintere anale interno e cicatrizzare.
- Dilatatori anali a calibri crescenti per ottenere uno stretching dello sfintere
In alcuni casi può essere necessario ricorrere a farmaci ansiolitici, per ridurre lo stato di stress e ansia da defecazione.
Qualsiasi sia la reale entità del disturbo, la regolarizzazione dell'intestino è sempre e comunque un fattore essenziale per favorire la guarigione delle ragadi anali.
Chirurgia
La soluzione chirurgica rappresenta la soluzione finale se tutto il resto ha fallito. Gli interventi principali sono:
- Fissurectomia sec Armstrong: consiste nell’asportazione della ragade, courettage della zona e lasciare guarire per seconda intenzione.
- Anoplastica con flap o lembo: sostanzialmente si esegue prelevando del tesstuto sano dall’anoderma vicino o di mucosa rettale e posizionarlo con una plastica di scorrimento a copertura della ragade
- Sfinterotomia laterale interna sec. Parks: consiste nella sezione regolata della parta distale dello sfintere interno. Indicato nele situazioni di ipertono incoercivile. Personalmente non pratico questa metodica, se non in casi ultraselezionati, per l’alto tasso (5-10%) di incontinenza residua.
Tossina Botulinica
Metodica di recente introduzione si pratica iniettando una piccola dose di tossina botulinica direttamente nello sfintere anale. In questo modo si otterrà una paralisi flaccida parziale della durata di alcuni mesi. Di fatto è una sfinterotomia transitoria. Tale pratica risulta essere interessante e di sicuro sviluppo